LA VIA DELLA CROCE (ECKHART TOLLE)
LA VIA DELLA CROCE (ECKHART TOLLE)
D. Vi sono molti resoconti di persone che dicono di aver trovato Dio attraverso la loro profonda sofferenza, e vi e’ l’espressione cristiana “la via della croce”, che immagino indichi la stessa cosa.
R. In senso stretto, queste persone non hanno trovato Dio attraverso la loro sofferenza, perche’ la sofferenza implica resistenza. Hanno trovato Dio attraverso l’abbandono, attraverso l’accettazione totale di cio’ che esiste, a cui sono stati costretti dalla loro intensa sofferenza. Devono aver capito a qualche livello che il loro dolore era creato da loro stessi.
D. Come puoi equiparare l’abbandono al trovare Dio?
R. Poiche’ la resistenza e’ inseparabile dalla mente, la rinuncia alla resistenza (l’abbandono) e’ la fine della mente come vostro padrone, come impostore che finge di essere “voi”, come falso dio. Ogni giudizio e ogni negativita’ si dissolvono.
Il regno dell’Essere, che era stato oscurato dalla mente, allora si dischiude. All’improvviso nasce dentro di voi una grande quiete, un insondabile senso di pace. E all’interno di questa pace vi e’ grande gioia. E all’interno di questa gioia vi e’ amore. E nel nucleo piu’ interno vi e’ il sacro, l’incommensurabile. Cio’ che non puo’ essere nominato.
Non lo definisco trovare Dio perche’ come potete trovare cio’ che non e’ mai andato perduto, la vita stessa che siete voi? Il termine “Dio” e’ limitante non solo per via di migliaia di anni di percezioni errate e di uso improprio, ma anche perche’ implica un’entita’ diversa da noi.
Dio e’ l’Essere stesso, non un essere. Qui non vi puo’ essere un rapporto soggetto-oggetto, ne’ dualita’, ne’ voi separatamente da Dio. La realizzazione di Dio e’ la cosa piu’ naturale che ci sia. Il fatto sorprendente e incomprensibile non e’ che voi potete diventare consapevoli di Dio ma che non siete consapevoli di Dio.
La via della croce che hai menzionato e’ l’antica via verso l’illuminazione, e fino a poco tempo fa era l’unica via. Ma non disprezziamola, ne’ sottovalutiamone l’efficacia. Funziona ancora.
La via della croce e’ un’inversione completa. Significa che la cosa peggiore della vostra vita, la vostra croce, si trasforma nella cosa migliore che vi sia mai capitata, costringendovi all’abbandono, alla “morte”, costringendovi a diventare nulla, a diventare Dio, perche’ anche Dio non e’ nessuna cosa, e’ il TUTTO.
In questo momento, per quanto riguarda la maggioranza inconsapevole degli esseri umani, la via della croce e’ ancora l’unica via. Si sveglieranno soltanto attraverso ulteriori sofferenze, e l’illuminazione come fenomeno collettivo sara’ prevedibilmente preceduta da vasti sovvertimenti.
Questo processo riflette l’operato di certe leggi universali che governano la crescita della consapevolezza e che pertanto fu previsto da alcuni veggenti. Viene descritto, fra l’altro, nel libro della Rivelazione, o Apocalisse, sebbene avvolto in simbologie oscure e talvolta impenetrabili.
Questa sofferenza viene inflitta non da Dio ma dagli esseri umani a loro stessi e ai loro simili, nonche’ da certe misure difensive che la terra, la quale e’ un organismo vivente e intelligente, prendera’ per proteggersi dall’assalto della follia umana.
Tuttavia oggi vi e’ un numero crescente di esseri umani la cui consapevolezza e’ sufficientemente evoluta da non richiedere altra sofferenza prima della realizzazione dell’illuminazione. Voi potete essere fra questi.
L’illuminazione attraverso la sofferenza (la via della croce) significa essere costretti a entrare nel regno dei cieli scalciando e urlando. Alla fine vi arrendete perche’ non potete piu’ sopportare il dolore, ma il dolore puo’ andare avanti per lungo tempo prima che cio’ accada.
L’illuminazione scelta consapevolmente significa eliminare l’attaccamento al passato e al futuro e fare dell’Adesso il fulcro principale della vostra vita. Significa scegliere di dimorare nello stato di presenza anziche’ nel tempo.
Significa dire di si’ a cio’ che esiste.
Allora non avete piu’ bisogno del dolore. Quanto tempo ci vorra’ prima di poter dire: “Non creero’ piu’ dolore, piu’ sofferenza”? Di quanto altro dolore avete bisogno prima di compiere questa scelta? Se pensate di aver bisogno di altro tempo, otterrete altro tempo, e altro dolore. Tempo e dolore sono inseparabili.
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